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La lettera pastorale del vescovo Pierantono è stata pubblicata ed è disponibile in segreteria parrocchiale. Cliccando sull'immagine è possibile rivedere la  presentazione di martedì 22 settembre presso il Centro Pastorale Paolo VI.

Carissimi,
si è concluso il mese di marzo. Segnati dalla situazione di questa pandemia, vorrei condividere con voi il dolore per i defunti di questo mese: 63 parrocchiani, diversi morti per il covid 19, altri per cause non sempre definite. I defunti quasi tutti anziani. Una generazione, la più vulnerabile, che ci lascia e ci consegna un'eredità che dobbiamo custodire e valorizzare.
Il dolore per la scomparsa di questi fratelli e sorelle si unisce al dolore delle famiglie. Molti hanno potuto salutare i propri cari mentre partivano per l'ospedale, senza più poterli vedere ne sentire. Solo il pianto silenzioso in famiglia e attorno alla bara prima della tumulazione. Dolore su dolore. Alcune famiglie hanno vissuto due o anche tre lutti.
Ho potuto, grazie a Dio, sentire tutti i familiari e pregare con loro, piangendo con loro. Ho trovato grande dignità e compostezza. Ho sentito forte l'aggrapparsi alla preghiera e questo mi ha consolato. Per ognuno dei defunti è stata celebrata una s. Messa, in attesa di poterla vivere di nuovo insieme quando la situazione si farà meno stringente.
So che anche voi avete pregato e accompagnato questi fratelli nel dolore. Anche il suono quasi ininterrotto delle campane ci ha chiamato alla preghiera per i fratelli defunti. Questa preghiera ci aiuta e ci aiuta molto. Continuiamo a farlo rinnovando la nostra fede nella certezza della vittoria di Cristo sul male e sulla morte. È quanto ci apprestiamo a celebrare nella Pasqua ormai prossima. Disponiamoci, per quanto potremo, a viverla con autenticità e raccoglimento interiore. La tristezza troverà consolazione nell'opera redentrice di Cristo e si trasformerà nella gioia di essere custoditi dall'Amore del Signore, da cui invoco la benedizione su ciascuno di voi.
 
d. Roberto.
 
All'indirizzo seguente, già segnalato, le indicazioni per vivere la Settimana Santa e spunti per la preghiera:
 
 
 

Dio non ci abbandona 

Carissimi fedeli della Chiesa di Brescia,

il momento che stiamo vivendo ci vede giustamente preoccupati. La diffusione crescente del “Coronavirus” domanda seria considerazione e grande attenzione. Il pensiero va anzitutto a coloro che sono stati colpiti dall’infezione e a coloro che, con grande generosità, si stanno prodigando ad assisterli, ma anche a coloro che, con serietà e competenza, si stanno adoperando per arginare la diffusione del contagio. 

Siamo preoccupati, sì, ma non spaventati: ci sostiene la convinzione che la Provvidenza di Dio non ci abbandona: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” – ci ha promesso il Signore. Non facciamoci dunque derubare la fiducia che viene dalla fede. 

 

Leggi tutto: Le indicazioni del vescovo, mons. Tremolada

 

Il prossimo 26 gennaio la Chiesa celebrerà per la prima volta la Domenica della Parola di Dioistituita da Papa Francesco con la Lettera apostolica Aperuit illis dello scorso settembre.

Papa Francesco ha stabilito che si celebri sempre nella III Domenica del Tempo Ordinario dell’Anno liturgico che cade in prossimità della Giornata di dialogo tra Ebrei e cattolici e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Questa Domenica avrà un proprio logo caratteristico, che rappresenta il cammino dei discepoli al villaggio di Emmaus (cfr Lc 24,13-35), a cui a un certo momento del tragitto si accosta Gesù Risorto. L’icona è opera di suor Marie-Paul Farran, religiosa egiziana.

(Da Avvenire)

 

Ai suoi discepoli riuniti per l’ultima cena Gesù disse: «Fate questo come mio memoriale». Obbedendo alle sue parole da duemila anni i cristiani continuano a ricordarsi, nella loro liturgia, il dono della vita che Gesù ha fatto. La celebrazione dell’Eucaristia guarda verso il passato e lo mantiene presente come una sorgente della vita che continua in seno alla comunità cristiana. Però questa celebrazione è molto di più di un semplice ricordo di cose che accaddero molto tempo fa. La parola «memoriale» non indica un atto della memoria umana per salvare dall’oblio un evento del passato, piuttosto esprime il fatto che, nell’adorazione e nel culto del suo popolo, è Dio che mantiene vivo nel presente le sue «meraviglie» passate, in altri termini i suoi potenti atti di misericordia e di salvezza. A maggior ragione, poiché Gesù è risorto dai morti e dunque vivo per sempre, la sua presenza non viene mai meno in seno alla comunità dei discepoli,

Leggi tutto: L'Eucarestia

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